Carlo Emanuele II di Savoia: Tra Intrighi di Corte e Progetti di Grandezza
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Non si può parlare e scrivere di Venaria Reale trascurando la figura di questo nobile Duca di Casa Savoia.
Nato a Torino nel 1638, morì a soli 41 anni nella sua Città. La salma è custodita nella Cappella della Sacra Sindone da lui fatta costruire. Figlio di Vittorio Amedeo I e della Francese Maria Cristina di Borbone, venne affidato, in un primo momento, alla tutela della madre. Salì sul trono solamente nel 1648. Fu un fedele alleato della Francia, favorì la congiura di Raffaele Della Torre contro Genova.
Si può dire che il suo regno fu pacifico, incrementò il commercio e le arti, fece costruire il Palazzo Reale di Torino e la Strada della Grotta per agevolare il transito tra Francia e Italia. Sotto la reggenza della mamma, però, i tanti problemi che angustiavano il Piemonte si aggravarono. Le casse dello Stato piangevano miseria, l’apparato militare in grave crisi e vari e tanti centri urbani nelle mani di cattivi amministratori. Carlo Emanuele II iniziò le riforme proprio potenziando l’esercito, creò nuovi Reggimenti con addetti rigorosamente Piemontesi, allontanando i reparti stranieri che sino a quel momento avevano costituito il nerbo dell’esercito del Ducato, mercenari per intenderci. I nuovi Reggimenti furono i seguenti: il Savoia, il Saluzzo, il Piemonte, il Monferrato e il Reggimento delle Guardie.
Inoltre la Cavalleria fu potenziata e le fortificazioni in cattivo stato furono ristrutturate. Per Venaria Reale il Duca ebbe un rapporto di amore e di passione. Affidò al grande Architetto Amedeo di Castellamonte la costruzione della Reggia di Venaria con il sogno di realizzare la base per le battute di caccia e anche meta di piacere.
Fu molto sensibile al fascino femminile e la mamma lo circondò di belle donne per distrarlo dagli affari di Stato. Nel 1663, ancora la mamma, gli impose l’unione con Francesca d’Orléans. Fu un matrimonio felice, ma purtroppo breve. Francesca morì dopo pochi mesi senza figli. Il Duca andò in seconde nozze con la cugina Giovanna Battista di Savoia- Nemours nel 1665.
Due anni prima, nel 1663, muore la madre Maria Cristina di Borbone e fu allora che Carlo Emanuele eredita il Trono Ducale. Assunto il comando si accorse dei pessimi rapporti con la comunità Valdese nella Val Chisone e nel Pinerolese. Qualsiasi tentativo diplomatico fallì e ottenne l’intervento del Re di Francia Luigi XIV per definire i risarcimenti ai Valdesi.
Sul piano interno il Duca fu molto abile, riformò lo Stato in un sistema assoluto, governato, di fatto, col pugno di ferro. Non fu in grado di ampliare il Ducato, però lo lasciò sano dal punto di vista finanziario, ma dal punto di vista politico un po’ meno essendo sotto il controllo francese. Con la seconda moglie, Maria Giovanna Battista, ebbe soltanto un figlio, Vittorio Amedeo Il, futuro Re di Sicilia. Diversi furono i figli di Carlo Emanuele nati fuori dal matrimonio, un vero libertino non c’è che dire.
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